Cannavacciuolo apre all’aeroporto di Napoli: cosa c’è nel menù pensato dallo chef

Antonino Cannavacciuolo avvia un nuovo progetto nella sua amata Napoli e saranno pochi a resistere al suo menu stellato.

Nato il 16 aprile 1975 a Vico Equense, Antonino Cannavacciuolo ha mosso i primi passi nel mondo della ristorazione frequentando la locale scuola alberghiera, dove ha ottenuto nel 1993 l’Attestato di Cucina, seguendo le orme paterne.

Nuovo progetto di Antonino Cannavacciuolo
Antonino Cannavacciuolo apre un nuovo ristorante a Napoli (Instagram @antoninochef) Intercralcampania.it

Le sue esperienze culinarie lo hanno portato a perfezionare le sue abilità in rinomati ristoranti francesi dell’Alsazia, come l’Auberge de l’Ill di Illhaeusern e il Buerehiesel di Strasburgo. Tuttavia, è il suo ritorno in Italia che segna una svolta significativa nella sua carriera. Cannavacciuolo ha lavorato al ristorante del Grand Hotel Quisisana di Capri durante la consulenza di Gualtiero Marchesi.

Nel 1999, insieme alla moglie, ha assunto la gestione della prestigiosa Villa Crespi a Orta San Giulio sul lago d’Orta, trasformandola in un vero e proprio tempio gastronomico. Il suo impegno e la sua creatività gli hanno valso il riconoscimento delle stelle Michelin: nel 2003 ha ricevuto la prima stella, seguita nel 2006 dalla seconda, e infine nel 2022 ha conquistato la terza stella, posizionando Villa Crespi tra i pochi e prestigiosi ristoranti italiani a vantare questo titolo. Ma come è ben noto, parallelamente alla sua carriera in cucina, Cannavacciuolo ha saputo conquistare il pubblico televisivo.

Antonino Cannavacciuolo all’aeroporto di Napoli

Antonino Cannavacciuolo in questi giorni ha annunciato un nuovo progetto culinario che porta il suo marchio anche nell’ambito della ristorazione veloce. Il Banco di Cannavacciuolo, concept informale già presente con successo in altre sedi, fa il suo debutto all’aeroporto di Napoli, precisamente presso l’Area Partenze di Capodichino.

In collaborazione con l’Amministratore Delegato di MyChef Italia, Sergio Castelli, Cannavacciuolo introduce il suo approccio al “fast food” campano, offrendo ai viaggiatori un’esperienza gastronomica autentica e di qualità. Lo spazio del locale, caratterizzato da tonalità di azzurro, accoglie i clienti con un grande bancone centrale, tavoli alti per pasti rapidi e aree più confortevoli con tavolini, sedie e divanetti per una pausa più rilassata. È anche presente una zona market dedicata allo shopping gourmet, arricchendo l’offerta del locale.

Menù di Antonino Cannavacciuolo
Il menù di Antonino Cannavacciuolo all’aeroporto di Napoli (Credit: aeroportodinapoli.it) Intercralcampania.it

Il menù proposto si distingue per la sua semplicità, varietà e accessibilità, garantendo piatti tradizionali campani adatti a ogni momento della giornata. A partire dalle classiche sfogliatelle, alle polpette al sugo, dai cuoppi di fritti alle insalate, dalle pizze ai cuzzetielli, fino alla parmigiana di melanzane e alle lasagne, anche in versione vegana. Il Banco di Cannavacciuolo soddisfa i gusti più esigenti dei viaggiatori, senza dimenticare i dolci, con gli imperdibili babà, pastiera, code d’aragosta, croissant e altri deliziosi lieviti per una colazione golosa.

Questo nuovo progetto si inserisce nella strategia di diversificazione del Gruppo Cannavacciuolo, che comprende già altre attività come il rinomato e già citato ristorante Villa Crespi, i relais Lacqua Countryside a Ticciano, Laqua by the sea a Meta e il bistrot di Torino.

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